Comunicati Stampa


Comunicato Stampa per conferenze di Gennaio-Marzo 2023

CIRCOLO ARCI BORELLA DI CESENATICO

(In collaborazione con Cooperativa Casa del Popolo)

Con il Patrocinio del Comune di Cesenatico



- Da gennaio a marzo 2023 sono previste undici conferenze.

a) Tre dedicate alla prevenzione ed educazione alla salute

b) Quattro legate alla storia (Etruschi, Pompei, Arte della Preistoria, Antico Egitto

 c) Quattro Incontri dedicati a temi social e a valori dello antifascismo e della nostra Costituzione


MESE DI GENNAIO/FEBBRAIO 2023





MESE DI FEBBRAIO/MARZO 2023   







La sala delle conferenze è provvista di PC con proiettore maxischermo, per filmati e slide Power Point.


Il Presidente Circolo Arci Borella, Giugno Giunchi

Il Presidente Coop. Casa Del Popolo Borella, Adamo Ricci


www.circolo-arci-borella.webnode.it



2° Comunicato Stampa per conferenza del 22 Gennaio 2020

CIRCOLO ARCI BORELLA DI CESENATICO

(in collaborazione con Cooperativa Casa del Popolo)


CIRCOLO ARCI BORELLA DI CESENATICO

(In collaborazione con Cooperativa Casa del Popolo)

Con il patrocinio del Comune di Cesenatico

Mercoledì 22 Gennaio 2020 ore 20,45

Presso Circolo Arci Borella Via Cesenatico 222

"Campi Elettromagnetici: Quali rischi per la Salute"

Relatori: Dott.ssa Patrizia Gentilini Oncologa ed Ematologa

Dott. Ruggero Ridolfi Oncologo ed Endocrinologo

(Associazione Italiana Medici per l'Ambiente- ISDE Forlì-Cesena)

Serata dedicata ad un tema molto delicato e di attualità: I campi elettromagnetici e i potenziali rischi sulla salute. Molto probabilmente si può pensare che il tema in discussione sia destinato ad un pubblico molto informato, poiché non tutti sanno con certezza cosa sono i campi elettromagnetici. Però quando si entra nel merito, possiamo affermare che, siccome l'uso dell'elettricità è diventato parte integrante della vita quotidiana, e i campi elettrici e magnetici esistono ovunque scorrano delle correnti elettriche (nelle linee ad alta tensione, nei cavi, nei circuiti domestici e negli apparecchi elettrici, nella vita quotidiana), quasi tutti sono esposti ai campi elettromagnetici. Anche la telefonia cellulare (come gli altri sistemi di comunicazione senza fili) si basa sulla trasmissione di segnali attraverso onde elettromagnetiche.

Non dimentichiamo che nella comunità di oggi, coloro che sono maggiormente attratti dalla diffusione della telefonia mobile (Smartphone), sono i giovani e i giovanissimi. L'esposizione costante a radiazioni provenienti da campi elettromagnetici di radiofrequenza, come quelli emessi dai cellulari e dai dispositivi wireless, potrebbe essere la causa di alcune forme di tumore??

Per alcuni studi l'uso del cellulare espone il cervello a pericolose onde elettromagnetiche che sul lungo periodo aumentano il rischio di ammalarsi di cancro, (nel 2011 l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato le radiofrequenze come un potenziale cancerogeno 2B e ha specificato che l'uso dei telefoni cellulari potrebbe portare a forme specifiche di tumori cerebrali), mentre per altri scienziati questa relazione non sussiste. Siamo poi alla vigilia dell'ingresso nel mercato della tecnologia di telefonia mobile di ultima generazione (5G), di cui una delle caratteristiche principali è proprio quella di permettere molte più connessioni in contemporanea, con alta velocità e tempi di risposta molto rapidi. Tecnologia che utilizzeranno i nostri smartphone (col suo uso compulsivo), ma anche e soprattutto i tanti oggetti connessi (Internet) intorno a noi, destinati a essere sempre più numerosi (elettrodomestici, auto, semafori, lampioni, orologi...). Gli effetti delle radiazioni 5G

sulla salute pubblica non sono state studiate nel lungo termine. Come per altre sostanze cancerogene, per esempio il tabacco o l'amianto, possono passare decine di anni tra l'esposizione alla sostanza e il manifestarsi di un tumore. I telefonini sono tra noi "solo" da 15-20 anni e i tumori cerebrali hanno lunghi periodi di latenza (anche fino a 30 anni). Se un collegamento c'è, dunque, sarà visibile solo tra qualche anno, quando gli studi epidemiologici ci diranno se alla diffusione e all'utilizzo massiccio dei cellulari è legato anche un aumento del numero di tumori nella popolazione. Si ha la sensazione che la tecnologia sia andata così veloce che non c'è stato tempo di formare gli anticorpi necessari. Quello che è certo è che tutti concordano sul principio di precauzione: nel dubbio, occorrerebbe ridurre il tempo di esposizione ai campi elettromagnetici, specialmente tra i più piccoli. L'obiettivo dell'incontro è quello di offrire spunti e ulteriori informazioni per comprendere il fenomeno in oggetto.

La Dr.ssa Patrizia Gentilini, specializzata in Oncologia ed Ematologia, ha lavorato per oltre 30 anni nel reparto di Oncologia di Forlì occupandosi di Prevenzione-Diagnosi precoce e di Terapia dei tumori. Appartiene all'Associazione dei Medici per l'Ambiente (ISDE Italia), è autrice di un centinaio di pubblicazioni scientifiche e di numerosi articoli divulgativi, si interessa specialmente delle relazioni tra Ambiente e tumori.

Il Dott. Ruggero Ridolfi, specializzato in Oncologia ed Endocrinologia, ha lavorato per oltre 30 anni nel reparto di Oncologia di Forlì fino a diventare Responsabile dell'UO Oncologia Medica e Direttore dell'UO "IMMUNOTERAPIA E TERAPIA CELLULARE SOMATICA" all'I.R.S.T., Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori di Meldola- Forlì (FC). E' stato professore presso la Scuola di Specializzazione in Oncologia all'Università di Ferrara. E' autore di oltre 170 articoli scientifici

Dott. Ruggero Ridolfi - Dr.ssa Patrizia Gentilini

La partecipazione è libera e gratuitaPer info:

www.circolo-arci-borella.webnode.it


3° Comunicato Stampa per conferenza del 29 Gennaio 2020

CIRCOLO ARCI BORELLA DI CESENATICO

(in collaborazione con Cooperativa Casa del Popolo)

Con patrocinio del Comune di Cesenatico


Mercoledì 30 Gennaio alle 20.45, al Circolo Arci di Borella di Cesenatico (via Cesenatico 222) si terrà il terzo e ultimo degli incontri sul tema della prevenzione e della promozione della salute.

"Io al diabete non la dò vinta. Il diabete di tipo 2"

Relatore: Dott. Giovanni Calbucci

(Medico specialista in malattie metaboliche e diabetologia)

Incontro dedicato ad una patologia molto diffusa e molto spesso sottovalutata: Il diabete mellito di tipo 2, che è di gran lunga la forma di diabete più frequente (interessa il 90% dei casi) ed è tipico dell'età matura. Secondo stime attuali, si contano nel mondo circa 415 milioni di soggetti affetti da diabete mellito, un numero destinato ad aumentare fino a raggiungere i 650 milioni nel 2040. In Italia sono oltre 4 milioni le persone affette da diabete, pari a circa il 7% dell'intera popolazione. Il diabete è una malattia cronica caratterizzata da elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) e dovuta a un'alterazione della quantità o del funzionamento dell'insulina.

Questo tipo di diabete è detto non insulino-dipendente perché l'iniezione di insulina esterna, a differenza del diabete di tipo 1, non è di vitale importanza.

I sintomi non sono generalmente evidenti come nel diabete di tipo 1, vengono facilmente ignorati e la scoperta del diabete può avvenire in modo del tutto casuale, ad esempio durante un check-up. La diagnosi di questa forma di diabete, pertanto, può essere anche molto tardiva (mesi o anni) e, per questo motivo, è facile riscontrare al momento della diagnosi la presenza di complicanze in stato avanzato.

Le cause alla base dell'insorgenza della malattia vanno generalmente ricercate in fattori

ereditari ed ambientali. All'ereditarietà si affiancano aspetti caratteristici della persona quali l'obesità: le cellule hanno bisogno di zucchero per vivere, tanto maggiore è il numero di cellule da alimentare tanto maggiore sarà il fabbisogno di insulina. Nelle persone obese, quindi, l'insulina viene prodotta ma non in quantità sufficiente.

La vita sedentaria, lo stress e alcune malattie ricadono nell'elenco dei fattori ambientali scatenanti. Esse impongono al pancreas un lavoro aggiuntivo poiché aumentano il fabbisogno di glucosio e quindi di insulina. Anche l'età gioca il suo ruolo: l'invecchiamento dell'organismo si riflette sulla funzionalità di tutti gli organi, non ultimo il pancreas che, invecchiando, non è più in grado di rispondere prontamente alla richiesta di insulina ricevuta.

Il diabete di tipo 2 è la principale causa non-traumatica di cecità e insufficienza renale cronica (più della metà di dei diabetici in dialisi sono diabetici di tipo 2) e comporta un rischio da due a quattro volte maggiore di malattie cardiovascolari (cardiopatia ischemica e ictus) e un aumento di venti volte del rischio di amputazione degli arti inferiori.

Come si cura e, soprattutto, è possibile prevenire e come? Ne parleremo col Dott. Giovanni Calbucci, medico specialista in malattie metaboliche e diabetologia, con una lunga esperienza lavorativa presso il Centro Antidiabetico dell'Ospedale Bufalini di Cesena.La partecipazione è libera e gratuita

Per info:

www.circolo-arci-borella.webnode.it

https://www.cesenatico.it/scheda_evento.asp?id=1415


4° Comunicato Stampa per conferenza del 5 Febbraio 2020

CIRCOLO ARCI BORELLA DI CESENATICO

(in collaborazione con Cooperativa Casa del Popolo)

Con patrocinio del Comune di Cesenatico

Mercoledì 5 Febbraio 2020 ore 20,45

Presso Circolo Arci Borella Via Cesenatico 222

"Come sono state costruite le piramidi"

Relatore: Gianni Rossi (Divulgatore scientifico)

Mercoledì 5 Febbraio 2019 ore 20,45 presso il Circolo Arci di Borella di Cesenatico (via Cesenatico 222) si terrà il quarto incontro dedicato ad uno dei più sconcertanti enigmi della civiltà umana: come sono state costruite le piramidi.

Fra i problemi più ardui posti dall'archeologia egiziana e non ancora risolti in maniera soddisfacente, rimane quello della costruzione delle grandi piramidi. Le piramidi di Giza figurano tra le opere più grandiose create dalla mente e dalla mano dell'uomo. Opere imponenti dell'architettura antica, caratterizzata da una struttura precisa, da staticità assoluta e con orientamento esatto, le piramidi hanno colpito l'immaginazione degli uomini di tutti i tempi. La loro figura geometrica che si staglia nel cielo sembra il prodotto di una scienza arrivata a una sintesi tale da sembrare la manifestazione perfetta di una teoria matematica o astronomica. Quando appaiono in lontananza, sorge spontanea la domanda se sia opera della natura o un prodigioso prodotto del lavoro umano. L'attuazione di simili opere solleva una serie di problemi che per lungo tempo sono sembrati insolubili.

Come poterono gli antichi egizi, più di ventisette secoli prima della nostra era, estrarre dalle ave enormi blocchi di pietra, tagliarli, trasportarli da una riva all'altra del fiume e soprattutto innalzarli, nel caso della piramide di Cheope fino alla sorprendente altezza di 146 m, con una disponibilità di mezzi che forzatamente dovevano essere modesti?

Quali incredibili capacità costruttive si nascondono dietro la bellezza e l'imponenza delle piramidi egiziane, che da secoli stupiscono viaggiatori, curiosi e specialisti di tutto il mondo?

Come sono stati lavorati e quindi elevati quegli enormi blocchi di pietra che la costituiscono?

Gianni Rossi, grande esperto di egittologia, illustrerà le nuove ipotesi, nate grazie alle nuove scoperte ottenute dall'utilizzo di nuove tecnologie di indagine, come la fotogrammetria con visione tridimensionale, misurazioni con laser, droni, analizzate tramite computer che hanno svelato importanti novità, come quella di vedere addirittura cosa si cela sotto la sabbia senza bisogno di scavare, che ci permetteranno di comprendere meglio e dare alcune risposte all'enigma di come sono state costruite le piramidi.

La conferenza sarà supportata da immagini.

Il relatore Gianni Rossi ha al suo attivo oltre cento conferenze in varie località italiane. Per l'associazione culturale "La compagnia di gnomo Mentino" organizza e coordina il ciclo di conferenze "Tra Cielo e Terra". Collabora attivamente con le scuole per la divulgazione dell'egittologia e dell'astronomia. Tiene corsi di "astronomia di base" e di "egittologia di base" a Bagno di Romagna. E' autore del volume "Dall'Alpe alle Piramidi".

La partecipazione è libera e gratuita

Per info: www.circolo-arci-borella.webnode.it



5° Comunicato Stampa per conferenza del 12 Febbraio 2020

CIRCOLO ARCI BORELLA DI CESENATICO

(in collaborazione con Cooperativa Casa del Popolo)

Con patrocinio del Comune di Cesenatico

Mercoledì 12 Febbraio 2019 alle 20.45, al Circolo Arci di Borella di Cesenatico (via Cesenatico 222) si terrà il quinto incontro, dedicato alla scoperta di Sarsina romana e del suo museo Archeologico 

 “Sarsina, un museo archeologico sulle antiche rotte dall'Adriatico verso Roma" 
Relatore: Dott. Alessandro Marchi
(Direttore Museo Archeologico Nazionale di Sarsina)

 

 

Incontro dedicato alla scoperta di uno dei più interessanti musei archeologici della Romagna: Il Museo Archeologico (Nazionale) di Sarsina.

Al suo interno sono esposti oggetti che coprono un arco di tempo che va dalla preistoria alla tarda antichità, ma, soprattutto reperti di epoca romana (dal I sec. a.C. al II-III sec. d.C) provenienti da Sarsina e dalla valle del fiume Savio.

Di fatto si tratta di uno dei musei della civiltà romana più importanti dell’Italia Settentrionale e dovrebbe costituire una meta obbligata per i turisti e per le gite scolastiche in queste zone.

Così, purtroppo, non è. Un fatto innegabile è che gli stessi romagnoli, spesso, non conoscono le meraviglie che vi sono celate all’interno. Diversi pezzi conservati nel Museo di Sarsina meriterebbero sale, a loro dedicate, in musei prestigiosi come il Metropolitan di New York o il British Museum di Londra.

L’antica Sarsina “Sassina”, patria di Tito Maccio Plauto, scrittore latino nato intorno al 250 a.C., è fondata dagli Umbri intorno al V-IV sec. a.C., ma saranno i Romani a farne un centro di primaria importanza a partire dal 266 a.C., anno della fondazione romana.

L’apertura del porto di Classe in età augustea (I sec. d.C.) crea un asse privilegiato per i traffici ed i commerci da e verso Sarsina, che sarà popolata da liberti e schiavi di origine orientale. In questo periodo in città si assiste ad un fervente sviluppo economico, testimoniato dalla presenza di numerosi collegi di artigiani e operai. Altre testimonianze, in questo senso, sono documentate anche dalle statue raffiguranti divinità appartenenti ai culti romano, greco, frigio, egizio ed orientale.

La maggior parte dei reperti esposti nel Museo provengono dalla Necropoli romana di Pian di Bezzo, i cui scavi principali sono stati condotti tra il 1927 ed il 1933. 

Trattandosi di una necropoli, ne consegue che molti oggetti e strutture rinvenute fossero di carattere funerario. 

Il pezzo forte della collezione è senza dubbio, per imponenza e completezza, il mausoleo ad edicola cuspidata di Rufus, alto 13,5 metri e risalente alla fine del I sec. a.C.  

La sua disposizione, a fianco di una luminosa vetrata da cui traspare una chiesa posta nelle vicinanze del museo, è incredibilmente suggestiva ed esalta le caratteristiche di questo stupendo monumento.

C:\Users\windows\Pictures\Mausoleo di Rufus.jpg

Mausoleo di Rufus

La forma, le dimensioni, l'apparato figurativo dei monumenti sepolcrali onoravano la memoria del defunto, esaltandone il rango avuto in vita ed erano disposti fuori dalle mura, ai lati della antica strada d’accesso alla città.

Il museo ospita inoltre diverse pavimentazioni a mosaico, tra cui si ricorda il cosiddetto “Trionfo di Dioniso”

C:\Users\windows\Pictures\MOSAICO POLICROMO CON TRIONFO DI DIONISIO.jpg

 Mosaico policromo  con trionfo di Dioniso

 

 

Relatore dell’incontro è il Dott. Alessandro Marchi Direttore Museo Archeologico Nazionale di Sarsina, che a partire dal 1982 ha pubblicato circa trecento scritti fra articoli in riviste scientifiche, studi e saggi, schede di opere in cataloghi di musei, mostre ed altro.

 

C:\Users\windows\Documents\alessandro Marchi.jpg

Alessandro Marchi

 


La partecipazione è libera e gratuita

 Per info:

www.circolo-arci-borella.webnode.it


 

La Romagna dei castelli e delle rocche - Angelo Turchini,Mirko Orioli,Marco Viroli - copertina


6° Comunicato Stampa per conferenza del 19 Febbraio 2020

CIRCOLO ARCI BORELLA DI CESENATICO

(in collaborazione con Cooperativa Casa del Popolo)

Con patrocinio del Comune di Cesenatico

Presso Circolo Arci Borella Via Cesenatico 222


Presentazione del Libro (edito da Il Ponte Vecchio)

"Lybia Felix. Un'antica armonia"

Sarà presente l'autore Prof. Arch. Giordano Conti
(Docente Facoltà di Architettura di Cesena - saggista e pubblicista)

In nessun paese forse più che nella Libia si trovano i segni di civiltà tanto diverse. Basti pensare che, a partire dal 1000 avanti Cristo, sul suolo libico si sono succeduti via via Fenici, Greci, Romani, Vandali, Bizantini, Arabi, Spagnoli, Turchi ed Italiani.

Tutto ciò si spiega se si pensa alla situazione geografica della Libia. Essa si affaccia nel bel mezzo del mar Mediterraneo ed è naturale quindi che il suo possesso sia stato accanitamente conteso fra quelle potenze che volevano avere il predominio su questo mare.

"Lybia Felix. Un'antica armonia", Il libro che presentiamo, vuole raccontare, soprattutto per immagini, l'antica armonia di una Libia antica rispetto a quella attuale, sopraffatta da una sanguinosa guerra civile e dall'odissea tragica dei migranti

È la Libya del mondo classico, sopravvissuta ai rumori della storia e riscoperta grazie all'impulso di un'archeologia che ha saputo mettere in luce le testimonianze preziose di una civiltà greca, romana e bizantina che si esprime attraverso l'eterna bellezza di città come Sabratha (fondata dai Fenici e poi conquistata dai Romani, dal 1982 patrimonio dell'Umanità dell'Unesco), Leptis Magna (fondata da Fenici intorno al 1100-1000 a.C, fiorita prima sotto i Cartaginesi e poi sotto i Romani, dal 1982 nella lista dei Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO. Durante il dominio romano Leptis, acquisito l'appellativo di "Magna", divenne ben presto una delle principali città romane d'Africa grazie al fiorente commercio marittimo di spezie, schiavi ed animali provenienti dall'Africa subsahariana, e arrivò a rivaleggiare con la nuova Cartagine e con Alessandria d'Egitto), Cirene (importante colonia greca, fondata dai Dori che provenivano da Thera, l'odierna Santorini e poi romana), Apollonia (antica colonia greca, che era il porto della vicina città di Cirene), Tolemaide (fiorita in età ellenistica e romana).

Un patrimonio di inestimabile valore che appartiene all'intera umanità e che ha ispirato l'arte, l'architettura e l'ingegneria negli ultimi duemila anni.

Giordano Conti, sindaco di Cesena dal 1999 al 2009, è docente di Progettazione ambientale presso il corso di laurea in Architettura dell'Università di Bologna. Ha una lunga esperienza professionale, con specifico riferimento ai temi del recupero edilizio, urbano e territoriale. In questo ambito ha scritto numerosi libri. Autore di diverse pubblicazioni attualmente fa parte del comitato scientifico di Casa Artusi di cui è stato Presidente.


La partecipazione è libera e gratuita


Per info:

www.circolo-arci-borella.webnode.it


7° Comunicato Stampa per conferenza del 26 Febbraio 2020

CIRCOLO ARCI BORELLA DI CESENATICO

(in collaborazione con Cooperativa Casa del Popolo)

Con patrocinio del Comune di Cesenatico

Mercoledì 26 Febbraio 2020 ore 20,45

(Presso Circolo Arci Borella Via Cesenatico 222)

"Vita quotidiana a Pompei"

Relatore: Dott.ssa Giovanna Montevecchi    (Archeologa)

Una città ferma al 79 d.C., cristallizzata nel tempo, con le sue costruzioni quasi intatte in grado di trasportare il visitatore indietro di quasi 2000 anni: è la magia di Pompei, la "città sepolta" dalla spettacolare eruzione del Vesuvio e riportata alla luce solo alla metà del XVIII secolo, in cui riscoprire tutta la grandezza di un popolo che ha saputo modernizzare l'intera Europa. Pompei è forse uno dei simboli più importanti e meglio conservati della grandezza dell'antica Roma, una città che, proprio grazie alla sua immane sventura, ha potuto tramandare ai posteri numerose testimonianze di vita dell'epoca. Sono state infatti proprio le ceneri dell'eruzione vulcanica che ha travolto Pompei ad aver conservato quasi intatte case e costruzioni, oltre che oggetti di uso comune e corpi calcificati. Numerose sono le ville patrizie riportate alla luce nella cittadina campana, prime fra tutte la Villa dei Misteri e la Casa del Fauno, ma anche botteghe e forni, case di famiglie modeste e lupanari. Resta straordinaria anche per noi contemporanei la possibilità stessa di camminare attraverso le strade, osservare residenze e affreschi rimasti intatti dall'epoca romana a oggi.

Nel corso dei secoli di ricerche e studi portati avanti durante gli scavi della città di Pompei, tantissime sono le testimonianze di vita quotidiana riportate alla luce: dalle stoviglie ai vestiti, dai gioielli ai giochi, elementi della vita di tutti i giorni sono pian piano riaffiorati dal terreno per testimoniare gli stili di vita degli abitanti di questo tipico insediamento romano.

Gli storici ci hanno così narrato la giornata tipo del pompeiano. Una vita fatta di gesti semplici e spesso ripetitivi che stride fortemente con il nostro "stress della vita moderna", giusto per citare un famoso slogan pubblicitario.

É una marea di rapidi appunti con i quali centinaia di creature sembrano ancora parlare con noi di comuni problemi di vita quotidiana in una lingua di duemila anni fa.

L'antica Pompei si presenta dunque come un vero e proprio specchio di vizi e virtù, antichi di 2000 anni ma assolutamente vicini a quelle che, ancora oggi, sono le caratteristiche tipiche delle nostre comunità: un viaggio nel tempo da non perdere per conoscere la storia di un grande popolo, ma anche le nostre origini e le nostre attuali debolezze.

La relatrice, Dott.ssa Giovanna Montevecchi (Archeologa) ha partecipato a numerose campagne di scavo condotte in Italia e all'estero e ha al sua attivo numerosissime pubblicazioni.  

La partecipazione è libera e gratuita

 Per info:
www.circolo-arci-borella.webnode.it


8° Comunicato Stampa per conferenza del 4 Marzo 2020

CIRCOLO ARCI BORELLA DI CESENATICO

(in collaborazione con Cooperativa Casa del Popolo)

Con patrocinio del Comune di Cesenatico



La partecipazione è libera e gratuita

Per info:

www.circolo-arci-borella.webnode.it



9° Comunicato Stampa per conferenza del 11 Marzo 2020

CIRCOLO ARCI BORELLA DI CESENATICO

(in collaborazione con Cooperativa Casa del Popolo)

Con patrocinio del Comune di Cesenatico



 

La partecipazione è libera e gratuita
Per info:
www.circolo-arci-borella.webnode.it

https://www.cesenatico.it/scheda_evento.asp?id=1415


10° Comunicato Stampa per conferenza del 18 Marzo 2020


CIRCOLO ARCI BORELLA DI CESENATICO

(in collaborazione con Cooperativa Casa del Popolo)

Con patrocinio del Comune di Cesenatico


La partecipazione è libera e gratuita
Per info:
www.circolo-arci-borella.webnode.it


https://www.cesenatico.it/scheda_evento.asp?id=1415


11° Comunicato Stampa per conferenza del 25 Marzo 2020

CIRCOLO ARCI BORELLA DI CESENATICO

(in collaborazione con Cooperativa Casa del Popolo)

Con patrocinio del Comune di Cesenatico

NON PROGRAMMATO


© 2017 CIRCOLO ARCI BORELLA - Via Cesenatico, 222 - 47042 Cesenatico (FC)
Creato con Webnode
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia